Nel centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921), Taormina celebra, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il grande autore siciliano con due appuntamenti: la mostra Cinema e Legalità e la presentazione del libro Sciascia e il cinema, conversazioni con Fabrizio di Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore.
La prima, a cura del responsabile eventi e marketing del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma Vincenzo Aronica, illustra il rapporto intrinseco tra i romanzi di Sciascia e le trasposizioni cinematografiche realizzate da registi di impegno civile, tra cui Damiano Damiani (Il Giorno della Civetta), Elio Petri (Todo modo, A ciascuno il suo), Francesco Rosi (Cadaveri eccellenti), Gianni Amelio (Porte aperte) ed Emidio Greco (Una storia semplice, Il consiglio d’Egitto). Delitti di mafia, omertà, collusioni con il potere, verità occultate e una giustizia che fatica a imporre la legalità sono i temi che più hanno ispirato le opere di Sciascia, intellettuale straordinario in grado di vivisezionare la mentalità mafiosa e le connivenze con la politica nei suoi romanzi, unendo lotta alla mafia e difesa dello stato di diritto.


Il libro Sciascia e il cinema, conversazioni con Fabrizio si propone di analizzare la relazione fra il coraggioso intellettuale di Racalmuto, che così tanto manca alla società in cui viviamo, e la settima arte, attraverso i ricordi e le riflessioni del nipote, il regista Fabrizio Catalano, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un approccio in cui all’analisi critica s’alternano il ritratto di un mondo storicamente vicino e culturalmente lontano, l’aneddotica familiare, l’indagine nei meandri delle corrispondenze fra donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia d’Italia. All’interno anche preziose testimonianze di Roberto Andò, Beppe Cino, Giuseppe Tornatore.