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- Bye bye tiberiade di Lina Soualem
- Vampire humaniste di Ariane Louis-Seize
BYE BYE TIBÉRIADE (BYE BYE TIBERIAS) prima mondiale
Francia, Palestina, Belgio, Qatar, 2023. Regia Lina Soualem. Interprete Hiam Abbass. Durata 82’.
Produzione: Beall Production
L’attrice palestinese Hiam Abbass, grande interprete di film come La sposa siriana (2004), Il giardino dei limoni (2008), Blade Runner 2049 (2017) e serie come la straordinaria Succession (2018-2023), a vent’anni aveva lasciato il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent’anni dopo sua figlia, la regista Lina Soualem, torna con lei al villaggio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. Bye Bye Tibériade mette insieme immagini di oggi, filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici per ritrarre quattro generazioni di donne palestinesi audaci, che mantengono viva la loro storia e la loro eredità grazie alla forza dei legami nonostante l’esilio, l’espropriazione e il dolore.
Oscar Cosulich
VAMPIRE HUMANISTE CHERCHE SUICIDAIRE CONSENTANT
Francia 2023. Regia Ariane Louis-Seize. Interprete Sara Montpetit . Durata 92’.
La storia del cinema di vampiri è piena di figure tormentate e contraddittorie, ma da questa ventesima edizione delle Giornate degli Autori sarà bene aggiungere alla categoria anche la giovanissima ‘vampira umanista in cerca di un suicida consensuale’ interpretata da Sara Montpetit (Falcon Lake) nel primo lungometraggio della canadese Ariane Louis-Seize. Una ‘non morta’ fin troppo empatica e che si rifiuta di uccidere per nutrirsi chiamata a rispondere alla domanda di partenza della regista: “Cosa accade se i vampiri iniziano a ragionare sulla propria vita e su quelle che portano via?”. Un presupposto etico e filosofica, ma soprattutto potenzialmente tragicomico, che sovverte ogni regola del genere e che punta a esorcizzare l’ ansia della morte confessata dalla stessa creatrice. A spese dei due giovani protagonisti: Sasha, come detto, in pericolo di vita quando gli esasperati genitori decidono di tagliarle i rifornimenti di sangue, e Paul, l’adolescente solitario con tendenze suicide pronto a sacrificarsi per salvarla, a patto di veder esauditi i suoi ultimi desideri prima che faccia giorno. Due soggetti non a loro agio in questo mondo, ma dal cui incontro – come dice ancora la regista – “volevo che emergessero luce e speranza”.
Mattia Pasquini