The White Lotus, Carrie Coon e la scena tagliata dopo l’arrivo di Trump

L'attrice racconta del figlio non binario scomparso

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La produzione della quarta stagione inizierà solo l’anno prossimo, a quanto pare, e in attesa di scoprire se le prossime avventure nel resort di lusso nel quale la serie è ambietata si svolgeranno in Africa o in Armerica Latina, si torna a parlare di The White Lotus 3. L’occasione, una intervista rilasciata da Carrie Coon (la legale newyorkese Laurie Duffy in vacanza con le amiche) a Harper’s Bazaar nella quale racconta che il suo personaggio era in origine stato scritto per avere una figlia non binario, scena poi tagliata dopo l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti.

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Scritto e girato ben prima che si svolgessero le ultime elezioni presidenziali, addirittura nel 2022, nell’episodio “si scopriva che sua figlia era in realtà non binaria, forse trans, e che si riconosceva nei pronomi loro/essi. Vedevano Laurie sforzarsi di spiegarlo ai suoi amici, di usare i pronomi they/them, con il linguaggio, tutto interessante. Era solo una scena breve, ma per me rendeva la domanda se Kate avesse votato per Trump molto più provocatoria e personalmente offensiva per Laurie, considerando chi era suo figlio“, sono state le parole dell’attrice, riferendosi al momento (diventato virale) in cui la Kate di Leslie Bibb si rifiutava di dire se avesse votato o meno per Trump, scioccando le amiche interpretate da Michelle Monaghan e la stessa Coon.

Mentre la stavamo girando, sembrava davvero che sarebbe stata irrilevante“, aveva detto la Bibb a Variety, in passato, ma la rielezione di Trump potrebbe aver fatto nascere qualche scrupolo nel creatore della serie, Mike White, convincendolo dell’opportunità di eliminare quel dettaglio, nella sua opinione.

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Considerando il modo in cui l’amministrazione Trump ha armato una guerra culturale contro i transgender da allora, quando è arrivato il momento di tagliare l’episodio, Mike ha ritenuto che la scena fosse così piccola e l’argomento così grande che non era il modo giusto di affrontare quella conversazione“, ha spiegato l’attrice. Tenendo a sottolineare come White costruisce dei personaggi complessi e ricchi di sfumature, di certo non granitici, e come non sia uno che “si tira indietro di fronte a conversazioni culturali impegnative“.

L’intervista a Carrie Coon su Harper’s Bazaar