Verdone e Gerini al Bif&st per i 30 anni di Viaggi di Nozze: coda di fan per partecipare all’incontro

I due attori chiudono l'ultima giornata del Bif&st 2025 festeggiando il trentennale del film cult 

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Verdone

Hanno festeggiato insieme Carlo Verdone e Claudia Gerini al Bif&st 2025 30 anni del film cult Viaggi di Nozze al teatro Petruzzelli. Quando arrivano sul palco, dal pubblico si leva una voce: «Siete grandi», poi gli applausi. C’erano persone in coda dalle 7 di mattina per poter partecipare all’incontro.

«Quando scrissi quel film non avevo la minima idea che sarebbe entrato così potentemente nell’immaginario collettivo – ha ricordato Verdone – cercavo di fotografare delle situazioni del tempo, soprattutto con Ivano e Jessica cercavo di raccontare la realtà del mondo giovanile, il vuoto, il degrado e il momento di disfacimento. Questa coppia de “lo famo strano” a forza di andare oltre consumava subito tutto. Credevo molto in Claudia, oltre ad essere bellissima, aveva il dono dell’osservazione, del dettaglio. Molte delle scene sono intuizioni nate sul momento, grazie alla sua creatività. Poi abbiamo anticipato molte cose sulle dinamiche di coppia e delle famiglie allargate».

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«La coatta con lo spirito di osservazione che ci accomuna e l’ironia verso la vita – ha continuato Gerini pensando a come ha trovato la Jessica in lei – osservo molto le persone, e Jessica l’ho ritrovata in cugine e amiche: questo fatto di non essere mai entusiasta, sempre annoiata e stanca perché non sa guardare la bellezza della vita».

Dopo i ricordi, una riflessione sui tempi di oggi. «Oggi rifare un film del genere sarebbe difficile  ha spiegato Verdone – ci sarebbero altre tematiche e poi c’è tanta omologazione, non si riesce a contestualizzare la realtà. Quando ho cominciato a fare questo lavoro non pensavo minimamente che la mia carriera potesse durare così tanto, massimo 6 anni. Invece, poi, le ide che mi sono venute e il pubblico che mi ha sempre incoraggiato mi hanno portato a 47 anni di lavoro incredibile. Mi dispiace aver perso per strada dei cari amici e colleghi, come Massimo Troisi, perché credo che ognuno di loro avrebbe potuto dare veramente tanto, chissà come. Vorrei essere ricordato come il regista che amava le sue attrici. Trovo la donna più interessante, meno noiosa, più sensibile e razionale. Con Claudia, con cui ho girato 3 film, c’era il piacere di sapere che poteva arricchire ogni personaggio».