Bolzano Film Festival Bozen – Il programma completo della 38ma edizione

La manifestazione aprirà il 4 aprile con Little Trouble Girls di Urška Djukić e chiuderà il 13 del mese con Marianengraben di Eileen Byrne. Premi alla carriera ad Alba Rohrwacher e Christian Petzold e focus sul cinema taiwanese contemporaneo.

0

Il 4 aprile prende il via la 38ª edizione del Bolzano Film Festival Bozen (BFFB), manifestazione del capoluogo altoatesino che guarda al cinema sia locale sia internazionale, mettendo spesso al centro della sua programmazione il racconto delle minoranze, siano esse linguistiche, politiche o sociali.

Vincenzo Bugno, direttore artistico del festival dal 2023, ha dichiarato: “Il progetto del festival continua a entusiasmarmi. Lo chiamo progetto perché un festival come il BFFB deve essere considerato un organismo in continua evoluzione, radicato in un’identità locale e nazionale che dialogano costantemente tra loro. È un festival che appartiene al tessuto culturale della città e della regione e che non sottovaluta mai il proprio pubblico. Al tempo stesso, si inserisce in un più ampio ecosistema cinematografico, attento alle idee, alle dinamiche e alle esigenze dell’industria, delle sue professioni e delle sue tecnologie. Inoltre, riconosce la storia del cinema come parte integrante del nostro passato, presente e futuro.”

Il BFFB 38 sarà inaugurato dalla prima italiana del lungometraggio d’esordio della regista slovena Urška Djukić Little Trouble Girls (Kajti Je Deklica). Il film in concorso al festival e vincitore del premio FIPRESCI nella sezione Perspectives al 75° Festival di Berlino, racconta la storia di Lucija, una timida sedicenne che entra in un coro femminile e stringe amicizia con la spigliata Ana-Marija. Durante un ritiro in un monastero, l’interesse di Lucija per un restauratore mette alla prova il loro legame e la porta a esplorare la propria identità e sessualità.

Il film, girato tra Cividale del Friuli e il Natisone, vede la partecipazione di un cast internazionale ed è stato realizzato con il sostegno di diverse case di produzione europee e sarà distribuito in Italia da Tucker Film. Urška Djukić, già vincitrice di un César per il cortometraggio Granny’s Sexual Life, affronta con questa pellicola il passaggio all’età adulta.

A chiudere il festival il 13 aprile sarà la tragicommedia Marianengraben (La fossa delle Marianne) di Eileen Byrne, un road trip che accompagna il pubblico attraverso il lutto e l’elaborazione del dolore verso nuove prospettive. Il film, coprodotto da Albolina (Bolzano) insieme a Samsa Film (Lussemburgo) e Film AG (Austria) e finanziato dall’IDM Film Commission Südtirol, sarà distribuito in Italia da Trent Film dal 24 aprile.

I premi alla carriera per Alba Rohrwacher e Christian Petzold

Quest’anno, i Premi alla carriera del BFFB, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano, saranno assegnati all’attrice Alba Rohrwacher e al regista Christian Petzold.

Durante il festival verranno proiettati tre film interpretati da Alba Rohrwacher, ovvero Hungry Hearts (2014) di Saverio Costanzo, Le occasioni dellamore (Hors-saison, 2023) di Stéphane Brizé e Mi fanno male i capelli (2023) di Roberta Torre. Di Christian Petzold vedremo invece La scelta di Barbara (Barbara, 2012), La donna dello scrittore (Transit, 2018) e Il cielo brucia (Roter Himmel, 2023).

Il Concorso del BFFB 38

Si parlerà a ancora di minoranze, lingue, conflitti al Concorso BFFB38, aperto alle forme documentarie e alla finzione, con sei opere prime in una selezione di 13 film in competizione, incluse varie prime italiane e una prima mondiale.

Quest’ultima è per il film My Boyfriend El Fascista di Matthias Lintner. Sullo sfondo delle Alpi, il film racconta la complessa relazione tra Matthias, un regista di sinistra, e Sadiel, un attivista cubano disilluso dal comunismo, il cui spostamento verso ideologie di destra mette alla prova il loro legame e i loro ideali. April di Dea Kulumbegashvili riporta invece lo sguardo sulla Georgia, attraverso la figura dell’ostetrica Nina.

La ricerca identitaria è il filo conduttore in Viet and Nam di Truong Minh Quý, film nominato per la Queer Palm a Cannes, che esplora il Vietnam contemporaneo attraverso una storia d’amore. Hanami di Denise Fernandes è un viaggio poetico attraverso lingue e culture diverse, dal creolo capoverdiano al giapponese, al francese e all’inglese. Al Mostamera (The Settlement) di Mohamed Rashad esplora le dure realtà del lavoro minorile, del peso delle responsabilità familiari e delle ingiustizie sociali nel contesto operaio di Alessandria.

Riefenstahl di Andres Veiel, si confronta con il passato e la complessità della figura storica controversa di Leni Riefenstahl e il suo rapporto con il regime nazista. Il film ibrido Wind, Talk to Me di Stefan Djordjevic racconta il legame tra madre e figlio. Yunan di Ameer Fakher Eldin intreccia le realtà arabe e tedesche, offrendo una riflessione sul conflitto fra l’appartenenza e l’estraneità. Moon di Kurdwin Ayub mette in luce le limitazioni imposte alle donne tra Europa e Medio Oriente.

Balentes di Giovanni Columbu riporta la lingua sarda sul grande schermo, mentre Come la notte di Liryc Dela Cruz ci racconta in lingua tagala e bianco e nero le eredità del colonialismo. Pfau (Peacock) è la satirica tragicommedia di Bernhard Wenger che ci narra il delicato equilibrio tra adattamento e la ricerca di sé. Infine, il film d’apertura Little Trouble Girls (Kajti Je Deklica) di Urška Djukić ci immerge nel mondo dell’adolescenza e nelle prime esperienze di scoperta della propria identità sessuale.

RealeNonReale

La sezione RealeNonReale propone un ulteriore programma di documentari. In Personale, Carmen Trocker segue i lavoratori migranti di un hotel a 4 stelle nelle Dolomiti italiane, mettendo in luce la loro fatica invisibile. Unsere Zeit wird kommen di Ivette Löcker racconta in tedesco, inglese e mandinka la lotta di Siaka e Victoria, una coppia divisa tra incertezze burocratiche, differenze culturali e un’Austria sempre più autoritaria, mentre cercano di costruire un futuro insieme tra due continenti.

Elsa Kremser e Levin Peter, in Dreaming Dogs, accompagnano sette cani e una donna nell’ombra di Mosca, dove, lontani dalle autorità, i confini tra dipendenza e domesticazione si dissolvono lentamente. Khartoum, film ibrido e collettivo di Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy Ahmad, Timeea Mohamed Ahmed e Phil Cox, racconta il Sudan attraverso cinque protagonisti che, dopo l’inizio della guerra nell’aprile 2023, sono fuggiti insieme ai cineasti e hanno continuato il film a Nairobi, utilizzando materiale girato prima e dopo la fuga, insieme a sequenze in greenscreen. Bajo las banderas, el sol di Juanjo Pereira invece è realizzato interamente con materiale d’archivio e racconta come la dittatura fascista di 37 anni del Paraguay abbia tentato di cancellare la storia.

BFFB Special – La trilogia di Dag Johan Haugerud

Il festival ospiterà anche la proiezione integrale della trilogia Sex, Love, Dreams di Dag Johan Haugerud, recentemente premiato con l’Orso d’Oro alla Berlinale per Dreams, in collaborazione con la casa di distribuzione WANTED. Per la prima volta, il pubblico di Bolzano avrà l’opportunità di vedere l’intera trilogia e di incontrare dal vivo il regista norvegese.

Le opere in IA di Alexander Kluge

L’intelligenza artificiale come macchina da presa sarà invece al centro del lavoro di Alexander Kluge, nato nel 1932 a Halberstadt. Il regista presenterà a Bolzano il suo primo e il secondo lungometraggio basati sull’IA, Cosmic Miniatures (2024) e Primitive Diversity (2025), entrambi viaggi ironici attraverso la storia e il futuro della tecnologia dell’immagine, della politica e delle imperfezioni umane.

Gli eventi tra cinema e musica

Spazio Forma Tempo è il titolo della serata all’insegna della fusione tra tecnologia e arte intermediale, dove s’intrecciano composizioni inedite per strumenti ed elettronica, opere audiovisive e musica elettronica in surround, a cura della sezione Musica Elettronica del Conservatorio “Claudio Monteverdi”.

In collaborazione con Il Cinema Ritrovato di Bologna, il festival proporrà la proiezione di Carmen (1918), primo film diretto da Ernst Lubitsch e ispirato alla novella di Prosper Mérimée. Il film, interpretato da Pola Negri, sarà presentato con accompagnamento musicale dal vivo in collaborazione con il Südtirol Jazzfestival Alto Adige.

Tra gli appuntamenti anche il Damian dalla Torre Live, un set solista con molte improvvisazioni ispirate all’album dell’artista I Can Feel My Dreams(2024), nominato come nº 1 dei 10 Best Contemporary Albums di 2024 da The Guardian. Questa performance fonde registrazioni sul campo, strumenti a fiato, archi sintetici e tecniche di campionamento per creare collage sonori che oscillano tra intimità e distorsione onirica, invitando il pubblico a fermarsi e a riflettere sui propri pensieri e sentimenti.

Il focus su Taiwan

In questa sezione, il BFFB presenta 7 opere contemporanee del nuovo cinema taiwanese che ne riflettono la complessità socio-culturale.

In Goodbye, Dragon Inn, il regista sino-malese Tsai Ming-Liang utilizza il cinema e i film wuxia come metafora della perdita di identità culturale di Taiwan, mentre in Days approfondisce le relazioni tra Taiwan e il Sud-est asiatico. Le differenze sociali sono al centro di Old Fox di Hsiao Ya-Chuan, che mostra la difficile ricerca dell’ascesa sociale nel boom economico di Taipei.

Concentrandosi sull’identità indigena, Laha Mebow racconta in Gaga le sfide di un villaggio indigeno che si trova ad affrontare i cambiamenti politici e sociali di Taiwan. Nel suo documentario And Miles to Go Before I SleepTsai Tsung-Lung affronta la realtà migratoria di Taiwan e le sfide per i migranti, esaminando il caso di un lavoratore vietnamita ucciso da un poliziotto taiwanese. In MongrelChiang Wei Liang affronta temi legati agli operatori sanitari migranti e alla diaspora dell’Asia meridionale a Taiwan.

Il programma si conclude con Stranger Eyes di Yeo Siew Hua, un film girato a Singapore con un cast taiwanese che affronta la sorveglianza governativa e l’alienazione nella metropoli in una moderna reinterpretazione de La finestra sul cortile.

L’omaggio

Il festival renderà omaggio a Thomas Heise, regista e autore tedesco nato a Berlino Est nel 1955 e scomparso il 29 maggio 2024 nella capitale tedesca, con la proiezione del suo documentario Heimat ist ein Raum aus Zeit, che, attraverso un collage di materiali d’archivio della sua famiglia, ripercorre quasi 100 anni di storia tra Vienna, Dresda, Magonza e Berlino.

Piccole Lingue Doc

Anche nella sua quinta edizione la sezione Piccole Lingue DOC è organizzata in collaborazione con la Libera Università di Bolzano laurea magistrale in Linguistica applicata e l’Associazione culturale La Fournaise e mira a celebrare il potere del cinema nel preservare e diffondere lingue e identità spesso poco rappresentate.

Tra i titoli in programma, il documentario d’animazione Karuara di Miguel Araoz e Stephanie Boyd, girato in lingua Kukama, esplora storie e tradizioni di una comunità indigena amazzonica. Gingerbread for Her Dad di Alina Mustafina, un documentario in russo, kazako e tataro, offre uno sguardo intimo su legami familiari e identità culturali.

La sezione include anche una selezione di cortometraggi: il documentatario in catalano Gaps di Sofia Esteve, Isa Luenge e Marina Freixa Roca riflette sulla memoria e sulle fratture del passato, mentre Island for Rent di Elio Turno Arthemalle e Salvatore Cubeddu, corto di fantascienza girato in sardo, racconta una Sardegna senza leggi, venduta a investitori criminali. Dal Galles arriva Knackered di Django Pinter, un film di finzione in lingua gallese, che esplora la quotidianità con uno sguardo autentico. Infine, Memories of the Crossroad di Monirsadat Jazaeri, girato in farsi, si addentra nei ricordi e nelle esperienze di chi vive tra culture diverse.

Local Heroes

La sezione Local Heroes presenta forme e stili cinematografici disparati, nonché diverse generazioni di autori, provenienti dal Tirolo, dall’Alto Adige e dal Trentino, narrando tra le altre cose l’ impegnativo ritorno di una musicista al suo paese natale di provincia e il superamento delle paure dell’ignoto.

La giuria internazionale

La giuria del BFFB 2025 assegna, tra i film del Concorso BFFB38, il Premio Provincia Autonoma di Bolzano al Miglior Film, il Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano per la Miglior Prestazione Artistica e il Premio Speciale della Giuria, così come il Premio Regione Autonoma Trentino-Alto Adige per il Sostegno alla Distribuzione per il quale sono eleggibili sia i film del Concorso BFFB38 che della sezione RealeNonReale.

I giurati di quest’anno sono Dominik Kamalzadeh (co-direttore di Diagonale, critico cinematografico e curatore), Fabio Ferzetti (giornalista e critico cinematografico per L’Espresso, ex direttore delle Giornate degli Autori), Nadia Trevisan (produttrice premiata per Small Body, co-fondatrice di Nefertiti Film), Pascal Trächslin (distributore e produttore cinematografico, fondatore di Cineworx) e Eva Trobisch (regista, vincitrice del Premio Provincia Autonoma di Bolzano al Miglior Film al BFFB 2024 con Ivo) e Barbara Weis (Ex vicedirettrice del Dipartimento Cultura Tedesca, esperta della IDM Film Commission).