Nonostante, la recensione del film di Valerio Mastandrea

L'opera seconda da regista dell'attore è una storia d'amore tra la vita e la morte

0
Nonostante

Dopo Ride, il suo film d’esordio come regista, Valerio Mastandrea torna dietro la macchina da presa per Nonostante, film portato al cinema da BIM Distribuzione a partire dal 27 marzo. Film di apertura della sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 81, l’attore-regista è anche protagonista della storia scritta insieme a Enrico Audenino e prodotta – tra gli altri – da  Viola Prestieri e Valeria Golino con la Damocle, società da lui fondata con Francesco Tatò, Oscar Glioti e Zerocalcare. Con lui, nel cast, Dolores Fonzi, Lino Musella, Laura Morante e un surreale Giorgio Montanini, oltre a Justin Alexander Korovkin, Barbara Ronchi e Luca Lionello.

LEGGI ANCHE: Nonostante, il trailer del nuovo film di e con Valerio Mastandrea

IL FATTO

Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Si sta davvero bene lì dentro e anche se qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si può sentire anche liberi come da nessun’altra parte. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. E’ una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo possibile.

Nonostante

L’OPINIONE

Tra color che son sospesi, una condizione che una volta meritava i versi del sommo poeta e che oggi in molti potrebbero lamentare di patire, in un mondo che a volte rende complicato vivere. O morire, come nell’opera seconda di Valerio Mastandrea, che in Nonostante conferma una certa passione per il cinema dell’assurdo (o anche solo per le possibilità offerte dal mezzo) e insieme per la realtà più comune, sebbene raccontata scardinandone i limiti (grazie alle suddette).

I Nonostante di Mastandrea – ché così aveva battezzato i vari personaggi del film – siamo tutti noi, in senso lato, nella difficoltà di trovare posto nel contesto che li circonda e nella paura di restare soli o essere dimenticati, nell’incapacità di stare nel “qui e ora” che secondo qualcuno è il segreto della felicità. E come noi non attraversano i muri, hanno il mal di schiena, hanno preoccupazioni e ansie, timori, antipatie e gelosie, e ovviamente affetti. A patto di non abbandonarsi al nichilismo, inutile come difesa dalla sofferenza e dagli “urti della vita”.

Quasi metafisico in certe riprese e inquadrature, migliorato nel ritmo e nella narrativa dal nuovo montaggio (come già accaduto per Diva Futura, a Venezia come questo), il film ha le sue armi migliori nel tono – legggero e fantastico – usato per raccontare anche gli aspetti più drammatici e nel paradossale rovesciamento emotivo associato a certi sentimenti. Menzione speciale al quartetto di penitenti (con la partecipazione straordinaria di Barbara Ronchi e di un maestoso Giorgio Montanini, in un ruolo chiave) e per il pendant musicale della colonna sonora, da “Manchi tu” di Eduardo De Crescenzo a “Noi non ci saremo” dei Nomadi e l’inedito degli Otto Ohm “Lasciare qualche scia” (ma la scena finale riecheggia il celebre video della “Weapon of Choice” di Fatboy Slim).

Oltre che per il personaggio creato dal regista per sé stesso, un uomo che non rischia (come vediamo in una scena ricorrente, quasi morettiana), emblematico dell’immobilismo che dicevamo e insieme monito. A non spaventarsi davanti alle emozioni, anzi ad affrontarle, farsene attraversare, come qualcuno ha imparato a fare. Quelli ai quali il film è dedicato, oltre che ad Alberto Mastandrea, il padre di Valerio scomparso nel 2023 (idealmente citato in una delle scene più toccanti).

LEGGI ANCHE: Valerio Mastandrea, «Un film dedicato a chi non si fa spaventare dalle emozioni»

SE VI È PIACIUTO NONOSTANTE, GUARDATE ANCHE…

Senza fare un elenco di titoli di film di fantasmi o di ‘convivenze forzate’ alla The Others, preferiamo affidarci alla suggestione del meno conosciuto After.Life del 2009, con Christina Ricci e Liam Neeson, e perché no, al ricordo dello splendido video che citavamo della Weapon of Choice di Fatboy Slim e Bootsy Collins, interpretato da un leggendario Christopher Walken.

Nonostante

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
nonostante-la-recensione-del-film-di-valerio-mastandreaItalia, 2024. Regia: Valerio Mastandrea. Con: Valerio Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio Montanini, Justin Alexander Korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello, Laura Morante. Durata: 1h e 32'. Distribuzione: Bim Distribuzione. Uscita: 27 marzo