Il 22 marzo, dopo la masterclass del critico Anton Giulio Mancino sull’opera di Marco Bellocchio, del quale sono stati proiettati i corti Se posso permettermi e Se posso permettermi – Capitolo II, riflettendo su una nuova fase nel multiforme percorso del grande regista, il quindicesimo Ca’ Foscari Short Film Festival si è concluso in serata con una festosa cerimonia all’Auditorium Santa Margherita, che oltre alla performance di Musicafoscari (il progetto di attività musicali di Ca’ Foscari diretto da Daniele Goldoni, che ha sonorizzato il muto Cops di Buster Keaton con un ensemble di giovani musicisti), ha visto l’attesa premiazione dei vincitori al Concorso Internazionale, con opere realizzate dai maestri vetrai del Consorzio Promovetro Murano.

Il primo premio è stato assegnato a 3MWh di Marie-Magdalena Kochová. La giuria, composta da Alessandra Riccardi Infascelli, Malou Lévêque e Barbara Biddulph, ha motivato la scelta con queste parole: “Una storia che in poco tempo riesce a catturare l’attenzione dello spettatore costruendo l’angoscia di chi guarda, che prende per mano e lo conduce attraverso un viaggio alla scoperta della mente del protagonista, e infine che tocca un tema centrale per i tempi che stiamo vivendo: l’energia e il suo consumo, l’uso spesso sconsiderato che ne facciamo“.
La Giuria ha inoltre conferito la Menzione speciale “WeShort” a Son del regista iraniano Saman Hosseinpour, per l’opera che offre la migliore sperimentazione nei linguaggi cinematografici, esplorando un complicato rapporto tra madre e figlio. La motivazione: “Un racconto coraggioso dal forte messaggio sociale. Il silenzio e le texture delle immagini sono senza tempo e illustrano questa storia contemporanea e la paura e la malinconia, sensazioni meravigliosamente espresse nel film“.
La Menzione speciale “Museo Nazionale del Cinema”, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, è andato al corto d’animazione The Worst Kind of Pain di Ana Clara Miranda Lucena dall’Universidade de Brasilia, che affronta il tema della violenza ostetrica. La motivazione: “Il racconto di una storia complicata e difficile, ma che viene presentata con una semplicità, una sensibilità e una delicatezza toccanti. Si evidenzia la vulnerabilità delle donne quando la società le ostracizza. C’è un ottimo utilizzo delle immagini per coinvolgere con successo il pubblico nel racconto di una storia femminile difficile, che è anche la storia di troppe donne nel mondo, ovvero quella di essere isolate, non comprese, quasi violentate durante un momento così complicato“.
Il cortometraggio della giovane regista brasiliana ha inoltre vinto la Menzione speciale “VeneziaComix” per la migliore animazione in Concorso, assegnata dall’associazione Venezia Comics. Punter di Jason Adam Maselle ha vinto la menzione per la miglior sceneggiatura. Ha inoltre vinto la Menzione speciale “Religion Today Fim Festival” per l’immersione spirituale e l’impegno sociale delle nuove generazioni. La Menzione speciale “Conservatorio di Vicenza” alla miglior colonna sonora è andata al corto d’animazione in stop-motion Dragfox della regista svizzera Lisa Ott.
La Menzione speciale “Le Giornate della Luce” per la miglior fotografia è andata a Mikołaj Piekarski, direttore della fotografia del corto polacco Here For You di Cezary Orłowski. È stata invece la libanese Maria Sayegh a ricevere la menzione speciale “Pateh Sabally” per la multiculturalità con il suo Match. Il premio, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano e dedicato al ragazzo del Gambia scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio 2017.
Dai concorsi collaterali escono vincitori Cobra di Anastasia Romanovna Yaroshenko nel Music Video Competition e Foundation di Jack Hinz nel Concorso Scuole Superiori.