Parthenope, la recensione sulla «vita sognata» di Paolo Sorrentino

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Nella foto Celeste Dalla Porta. Foto di Gianni Fiorito

Arriva in sala distribuito da PiperFilm dopo l’anteprima al 77esimo Festival di Cannes Parthenope di Paolo Sorrentino.

IL FATTO 

È la storia un po’ sognata, e un po’ vissuta, di una donna sensibile e bellissima (l’esordiente Celeste Dalla Porta) dagli anni ’50 a oggi: amori, incontri, sensazioni, speranze, dolori, in una Napoli trasognata e affascinante di cui lei sembra incarnare il mito fondativo, quello di Parthenope appunto. Attorno a lei si muovono figure importanti ma sempre di contorno, dal fratello al primo fidanzato, dal prof che ne farà una docente universitaria (il sorprendente e di nuovo grande Silvio Orlando), alla grande attrice inacidita dal declino (una strepitosa Luisa Ranieri), all’anziano riccone straniero narciso (Gary Oldman), al vecchio, cinico, vescovo custode del sangue di San Gennaro (un Peppe Lanzetta in stato di grazia), il cui incontro aprirà la strada a sensazioni non ancora vissute.

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Nella foto Silvio Orlando. Crediti: Gianni Fiorito

L’OPINIONE

È difficile accostarsi a Parthenope dimenticando i precedenti film di Sorrentino. E se anche voleste, non ci riuscireste. Perché tutto in Parthenope rimanda alla poetica e all’estetica sorrentiniane: la vita da vivere tra realtà e suggestioni, la magia di luoghi e momenti scovati nelle pieghe del quotidiano, quella che suscita la bellezza femminile, da celebrare con un misto di stupore (quando la si incontra) e smagatezza (riguardo a ciò che suscita attorno a lei). Lui, il regista premio Oscar, ha spiegato così il suo film: «È stata la mano di Dio raccontava la mia vita vissuta, Parthenope quella sognata». La connessione tra i due film è non solo nella descrizione della fatale “alterità magica” della sua Napoli, ma anche nel racconto, da una prospettiva ribaltata, del periodo più bello nella vita degli uomini: la giovinezza, che si crede eterna quando la si vive, spesso in modo superficiale e senza alcuna consapevolezza della sua fugacità.

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È stata la mano di Dio, ma anche Youth, che Sorrentino girò subito dopo La grande bellezza, e che racchiude alcuni dei temi chiave di Parthenope, come il confronto tra generazioni.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
parthenope-la-recensione-sulla-vita-sognata-di-paolo-sorrentinoItalia/Francia, 2024. Regia e sceneggiatura Paolo Sorrentino. Interpreti Celeste Dalla Porta, Silvio Orlando, Dario Aita, Daniele Rienzo, Gary Oldman, Luisa Ranieri, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Stefania Sandrelli, Alfonso Santagata. Distribuzione PiperFilm. Durata 2h e 16'.