Barbie, i record e le sfide della regista Greta Gerwig

Sta segnando la storia del botteghino al femminile e si prepara ad affrontare anche altre sfide non meno impegnative

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Greta Gerwig

Il blockbuster tinto di rosa confezionato da Greta Gerwig sta portando il nome della regista e sceneggiatrice direttamente nella storia del cinema. Barbie ha incassato ben 155 milioni di dollari nel suo weekend di apertura, segnando il più grande debutto di sempre per un film diretto da una donna. Ma, con gli adattamenti di Snow White e de “Le Cronache di Narnia”, i prossimi progetti della regista anche come sceneggiatrice annunciano di suscitare non meno clamore.

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Chi è Greta Gerwig?

Partiamo dagli Oscar, Gerwig è stata candidata per tre volte, due per le sceneggiature di Piccole donne (2020) e Lady Bird (2018) e una per la regia sempre del piccolo capolavoro indie Lady Bird. A queste si aggiungono altre due candidature ai BAFTA e due ai Golden Globe, di cui una come miglior interprete per Frances Ha (2014).

Attrice straordinaria, da ricordare anche per la sua interpretazione come protagonista in Mistress America (2015) diretto dal compagno e collega Noah Baumbach, Gerwig si sta affermando come una delle voci femminili di maggior rilievo nello star system autoriale di hollywood, anche per la sua capacità di portare alla ribalta temi legati al ruolo della donna nella società con un linguaggio originale, chiaro e fortemente contemporaneo. Il successo al botteghino di Barbie ne conferma l’autorevolezza.

I record di Barbie

Prima di Barbie, era Wonder Woman di Patty Jenkins a detenere il record al botteghino di un film diretto esclusivamente da una donna. Ma la pellicola sulla super eroina interpretata dalla bella Gal Gadot al suo debutto incassò circa 103 milioni di dollari nel 2017, mentre la bambola incarnata ora dalla splendida Margot Robbie è arrivata a guadagnare un terzo di più.

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Barbie è anche il miglior incasso nel weekend di apertura di quest’anno, ha superato Super Mario Bros. – Il Film che era arrivato a 146 milioni di dollari. Insieme all’eccellente nuova opera di Christopher Nolan, Oppenhemer, che in Italia vedremo solo a partire dal prossimo 23 agosto, sta risollevando le sorti del cinema americano post pandemico.

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La sfida non si ferma

La sfida per Greta Gerwig non si ferma qui però. La regista ha recentemente fatto parlare di sé anche per un altro progetto all’orizzonte. È infatti impegnata nella scrittura del remake live-action del film d’animazione Disney del 1937 Biancaneve e i sette nani diretto da Marc Webb.

Il film è interpretato dall’attrice vincitrice del Golden Globe di origini colombiane Rachel Zegler, già protagonista del West Side Story di Steven Spielberg, e vede Gal Gadot nel ruolo della Regina cattiva. Qualche polemica l’aveva sollevata già il fatto di aver scelto una interprete dai caratteri somatici non conformi all’immaginario classico di Biancaneve, ma il successo di un altro remake Disney, La sirenetta, con l’afroamericana Halle Bailey nei panni di Ariel, sembra, almeno all’apparenza, aver ormai sdoganato la questione.

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Biancaneve

Biancaneve ha poi però fatto parlare di sé per un altro aspetto riguardo la scelta del casting, quello di sostituire i sette nani con interpreti non affetti da nanismo, ma appartenenti ad etnie e generi diversi, per rappresentare personaggi di fantasia ispirati al folklore tedesco. La decisione è stata criticata in quanto eccessivamente politicamente corretta.

“Le cronache di Narnia”

L’altra sfida che vede Greta Gerwig protagonista, sia come sceneggiatrice che come regista, riguarda i film basati sui libri di “Le cronache di Narnia” di CS Lewis sotto il marchio Netflix. L’autrice ha recentemente ammesso che la prospettiva la terrorizza abbastanza.

I libri fantasy sulla storia dei quattro fratelli inglesi che, durante la Seconda guerra mondiale, vengono catapultati attraverso un guardaroba in un regno magico noto come Narnia sono stati precedentemente adattati dalla Disney e Fox e avevano incassato complessivamente oltre 1,58 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Non ho nemmeno iniziato, ma ne ho davvero paura, il che mi sembra un buon punto di partenza – ha detto Gerwig in una recente apparizione al podcast Total FilmPenso che, quando ho paura, è sempre un buon segno. Forse quando smetterò di avere paura, sarà come dire: ‘Forse non dovrei farlo’”.

Gerwig ha continuato dicendo che spera di realizzare “tutti i diversi tipi di film” nel corso della sua carriera. “Cose ​​grandi, piccole cose e qualunque cosa nel mezzo” anche se, aggiunge, un progetto su Narnia è tanto “scoraggiante” quanto eccitante.